martedì 28 febbraio 2017

MOIRA BURTON-fanart-FROM RESIDENT EVIL REVELATIONS 2 by RaVe TuBe

I'm proud to present my fanart from RESIDENT EVIL REVELATIONS 2, the beautiful Moira Burton! Very incredible character - RaVe TuBe

domenica 26 febbraio 2017

martedì 14 febbraio 2017

YOUTUBE NON E' UN LAVORO- RaVe-Olution

Intervista a RaVe TuBe- a cura di Davide Ronchi

LA SEGUENTE INTERVISTA E' STATA REALIZZATA COME TESI DI LAUREA, QUINDI MI SONO PRESO IO STESSO LA BRIGA DI PUBBLICARLA! 


1.      Da quali fonti attingi per parlare di ciò che accade nel settore videoludico?  
1: Principalmente attingo dalle mie esperienze personali da videogiocatore, la mia sensibilità in merito a ciò che mi piace  mi ha sempre portato ad approfondirlo, scoprire cosa sta dietro ad un prodotto, ciò mi porta spesso a navigare su internet cercando notizie, curiosità, e tutte quelle cose che tentano di comporre una visione personale e completa di un dato prodotto ( videoludico e non )

2.      Secondo il tuo punto di vista, quali eventi nel corso della storia videoludica hanno contribuito a far acquisire una dignità sociale e culturale al videogiocatore?
2: Sicuramente la loro nascita in se è stato un evento tecnologicamente innovativo, poi a dare credibilità al media videoludico ci sono stati vari passaggi, il primo fra tutti la loro diffusione come mezzo di intrattenimento nei cabinati, successivamente l’avanzare di mezzi grafici e di tecnologie che favorivano la complessità e la trama del gioco ( non più arcade, ma giochi con un animo e una storia). Poi intorno alla metà degli anni 90 il videogioco ha acquisito una considerevole dignità, grazie al coinvolgimento di varie maestranze tra cui: sceneggiatori, compositori, musicali, e programmatori di modelli 3D di primo ordine. Infine ormai ai giorni nostri, il media ha acquisito una dignità assoluta su tutte le fasce di età, ormai sono coinvolte star di Hollywood, registi del calibro di Guillermo del Toro, abbiamo doppiatori professionisti, effetti speciali e computer grafica che vengono trasposti dai videogiochi ai film. Ormai è questo giovane media a ispirare tutti gli altri e gli è bastato solo rimanere al passo con i tempi e coinvolgere artisti e tecnologie di varia natura. E se vogliamo dirla tutta, i processori rispettivamente di Commodore e Playstation one, sono stati utilizzati come tecnologia integrante di vari tipi di shuttle.

3.      Come descriveresti il tuo modo di vivere, vedere e rapportarti con il videogioco? Come questo tuo rapporto viene declinato nei video che proponi sul tuo canale? Partendo da questo punto di vista, senti che il tuo modo di agire su youtube sia guidato da una peculiarità di cui altri youtuber sono privi?
3: Beh, sarò forse un po egocentrico, ma considero davvero molto personale il mio modo di rapportarmi al videogioco, di trasporlo in un canale e di vivere tale esperienza in quella che è una piattaforma con milioni di utenti, per quanto mi riguarda io vivo il rapporto con il videogioco come se fosse una fonte di cultura, evoluzione e stimolo intellettivo, per me il videogioco è un’arte profonda, creata dal miscuglio di ulteriori arti ( sceneggiatura, illustrazione, regia, musica ecc). Quindi io cerco sempre di trasporre le mie emozioni e ciò che ho imparato in maniera del tutto personale e “emotiva”, questo di per se è unico, e purtroppo non molti riescono o vogliono farlo, perché si pensa al commerciale, al banale, ci si dimentica di dover amare ciò che diciamo e trasmettiamo, tutti i più grandi game designer mi hanno trasmesso un messaggio nei loro giochi, ed io a mia volta voglio farlo con i miei video, magari semplicemente filtrando qualcosa che non arriva a tutti.
4.      Reputi che il pubblico che ti segue condivida questo tuo modo di vivere il videogioco?
4: Non c’è mai una risposta negativa da parte del mio pubblico, certo i più superficiali non capiscono tutto il senso del video, ma magari riescono a seguirlo perché invogliati e alleggeriti dalle gag e dal tono simpatico con cui narro la situazione. La maggior parte delle volte riesco a far sognare il mio pubblico, li rendo nostalgici, li rendo vogliosi di riprendere tali concetti, approfondirli, o dargli una chiave di lettura, certo sia chiaro che non ci sono grandi masse con grande sensibilità, però alla fine in un modo o nell’altro dal quattordicenne superficiale, al trentenne attento e curioso, tutti in qualche modo ( e a modo loro) trovano una scusa per divertirsi in un mio video, che cerca spesso semplicemente, la possibilità di regalare un’emozione, senza essere troppo seriosi.

5.      In base ai dati che youtube  ti fornisce sulla community del tuo canale, come descriveresti la community da un punto di vista anagrafico? (età, sesso, provenienza, occupazione) 
5: La community di youtube è varia fortunatamente( abbiamo anche i cinquantenni che ascoltano le canzoni di sanremo e guardano documentari), prevalentemente però è popolata ( purtroppo) da bambini, età compresa tra gli 8 e i 15 anni, purtroppo la maggior parte di essi è molto superficiale e ama intrattenersi semplicemente di gameplay, challenge, o contenuti del tutto trash e banali della/o vlogger di turno. Io ho una fascia di pubblico che va dai 18 ai 30 anni, gente che comincia ad avere un lavoro o degli hobby, quindi da li capisco anche perché i miei video vengono visualizzati più verso orari serali. In sintesi più il pubblico è grande, meno tempo ha per seguire determinati tipi di canali improntati sul fare un video al giorno

6.      In quanto youtuber emergente, cosa hai già fatto e cosa pensi farai per costruire la tua legitimacy (da intendere come “autorità”)? Ci sono strategie particolari che adotti a tal proposito? (ad esempio: il viaggio in Giappone è qualcosa che altri youtuber hanno già fatto e che contribuisce a fornirti un’aura di autorità, grazie alla quale si aggiungono nuovi follower e quelli che hai già hanno “fiducia” in te e seguono i tuoi dettami)
6: Una domanda molto complessa, la vita di ognuno di noi è una lotta al rispetto e alla rivalsa, e su youtube le cose non sono diverse, devi conoscere gente, far vedere a chi conta quanto vali, devi collaborare con chi è più in alto di te, devi costruire pezzo per pezzo la tua reputazione, in maniera non tanto diversa da,cantanti,attori,ecc. Il viaggio in Giappone, fino ad ora fatto spesso da veri e propri “big di youtube”, mi può porre come una persona che ha delle opportunità, una credibilità e un’aura di rispetto, ma tutto viene vanificato in un attimo se non sono all’altezza della situazione “ prestigiosa” che mi si presenta. Fortunatamente io su youtube ho sempre lavorato sodo creando una buona reputazione, non sono partito benissimo, ma ho fatto una cosa importante ( non scontata) ho ascoltato anche chi mi ha demolito con le critiche, anche non costruttive( tipo fai schifo), ho perso per poter vincere ( almeno in parte) su questa piattaforma. Ne è valsa la pena, almeno in parte, ho potuto conoscere star di Hollywood, professionisti di tanti settori mediatici, e godere di molto rispetto in determinati contesti, ma non è ancora abbastanza.

7.      Quale tipologia di video pensi abbia più presa sul tuo pubblico da un punto di vista quantitativo? (visualizzazioni)
7:  Ho dovuto impararlo da solo, quale tipologia fosse più adatta, nel senso che nessuno mi ha suggerito quali regole di marketing,  che avrebbero potuto agevolare un tipo di video, piuttosto che un altro. Comunque senza ombra di dubbio i video a tema videoludico, impostati a top ten, alla gente piace un prodotto pronto, canonico e ben strutturato, le top ten sono l’ideale, se devi parlare di ( ad esempio) giochi sottovalutati, allora imposterai il video così: 4 giochi che nessuno si è c****, la parolaccia censurata attira attenzione, il numero da una classificazione, poi ovviamente il tutto va accompagnato da una buona copertina, da un montaggio che catturi nel primo minuto del video, tutta una serie di impostazioni che ci rendono “social manager”, perché di questo si parla, di un insieme di fattori che creano maggiore riscontro se ben strutturati.
8.      Quale tipologia di video è in grado di generare più dibattito all’interno della community? (commenti sotto il video, social, ecc…)
8: I video più virali, i video più ricercati e attenzionati, sono assolutamente quelli di: gossip, flame e attualità, esempio perfetto un Dellimellow, oppure un Breaking Italy, parliamo di canali che funzionano perché “stanno sempre sul  pezzo” e parlano di cose, che purtroppo in fin dei conti seguono tutti ( o stupidi o intelligenti) la notizia, la curiosità, ci piace sentir parlare male di un dato youtuber, o conoscere i fatti in voga del momento, filtrati però dal nostro youtuber preferito. Sono generi di video che non passeranno mai, che sicuramente dureranno nel tempo, più dei gameplay, delle challenge, e forse più delle top ten sulle curiosità
9.      In che modo reputi di rendere più consapevole il tuo pubblico? (ad esempio: faccio conoscere videogiochi sconosciuti, faccio ragionare sulla superiorità oggettiva del pc rispetto alla console)
9: Utilizzo una tecnica ( a parere mio scontata), cerco sempre di offrire una dialettica imparziale, intelligente, obiettiva e arbitraria, cerco sempre di offrire motivazioni logiche ai miei ragionamenti, senza però tralasciare l’aspetto emotivo, anche perché fa da giustificazione, la dove non arriva la logica, si capisce che c’è un gusto personale, che l’utente può decidere di assecondare o meno.
10.  Pensi che ci sia stato un momento in particolare in cui youtube è cambiato? In che modo? Trovi che questo cambiamento ti abbia in qualche modo favorito o svantaggiato?
10: Domanda che mi intristisce un po, si c’è stato, nello stesso momento in cui io sono nato come youtuber, nell’ottobre 2013 youtube subiva un cambiamento, si stava passando dalla youtube della qualità, che dava spazio ad ogni tipo di contenuto in maniera imparziale, alla youtube del trash, della perdita di valori, del becero ( ricordiamo personaggi come Diprè)e delle grandi lobby televisive che attingevano a piene mani da fenomeni del web usa e getta ( stile grande fratello). In tutto ciò io, ho visto sempre più perdere interesse, facevo contenuti come le web series, o roba random, e di anno in anno, venivano seguita sempre meno, adesso però, dalla fine del 2015 ho capito come adeguarmi al mercato per sopravvivere ( senza snaturarmi) e di nuovo ho visto un incremento nell’attenzionare i miei contenuti.
11.  Reputi di avere un certo impatto sulle decisioni di acquisto dei tuoi utenti? Da cosa puoi dedurlo? Su quale tipologia di prodotti?
11:  Fortunatamente riesco a riscontrare positivamente l’influenza che ho sui miei utenti, in merito a decisioni sui prodotti che ho recensito, ogni volta che parlo di un videogioco per smartphone (soprattutto), vedo un sacco di utenti che un giorno dopo il video, mi scrivono frasi del tipo: l’ho provato ed è fichissimo, è una droga non riesco a staccarmi ecc. Vedo sempre un gran fermento ogni volta che dico che un prodotto funziona, fortunatamente pochissime volte qualcuno non ha pienamente approvato i miei consigli, è bello vedere che diventi un punto di riferimento, quando vieni associato come recensore di determinati prodotti
12.  Credi sia importante per l’identità della tua community incentivare l’acquisto di videogiochi che reputi edificanti? o ti limiti semplicemente a informare dell’esistenza di essi? Reputi il consumo del videogioco un fattore identitario per la tua community? (in soldoni: per l’identità culturale della tua community, reputi più importante che l’utente iscritto giochi al gioco X, o che ne sia semplicemente a conoscenza?)
12: Non è necessariamente indispensabile, giocare, provare, ascoltare, mangiare un dato prodotto, anche perché non tutti a volte siamo nella possibilità di farlo, sarebbe discriminante condannare chi non ha potuto usufruire di qualcosa. Credo sia enormemente più importante che la community ( quantomeno) conosca e valorizzi dei mezzi culturali, quali i videogiochi o altri media, credo che già far avere una conoscenza globale(inclusi prodotti più di nicchia) all’utente, sia di per se una gran cosa, io in primis non ho mai potuto giocare al Commodore 64, ma grazie a canali come DoctorGame posso comprenderne il valore storico/culturale

13.  Nella pubblicazione dei tuoi video segui una particolare strategia o ti lasci guidare da un’emergenza comunicativa?
13: Seguo una strategia precisa, che va a step altrettanto precisi: prima pubblico il video in se, poi lo condivido su tutti i social ( google + e twitter compresi), poi pubblico 3 ore dopo la copertina del video, sempre su tutti i social, e successivamente la copertina con il link video anche su instagram, infine creo un mini-video promo, che mostra i primi 40 secondi del video, e lo carico su facebook. In genere faccio così, inoltre informo più di una volta gli utenti che stanno su telegram, in quanto sono una fonte precisa di feed, che va diretta al video

14.  In che modo ti rapporti con le aziende videoludiche e non videoludiche? Ti mobiliti per contattarle o aspetti che siano loro a farlo?
14: Non contatto io le aziende, anche perché sono un po’ insicuro su queste cose, tendo a sottovalutarmi, in genere sono spesso i privati a contattare me, ad esempio gli sviluppatori di giochi indie mobile, oppure negozianti videoludici che ti chiedono pubblicità in cambio di un prodotto regalato tra la merce che vende. Credo però che contattassi alcune aziende che lavorano nel settore che recensisco, potrei avere dei buoni riscontri, in quanto loro sono sempre in cerca di chi possa ( a poco prezzo, rispetto a dei vip) pubblicizzare il loro gioco.

15.  In che modo le aziende hanno puntato su di te come risorsa chiave per avere accesso ad un più ampio bacino di utenza (vale a dire la tua community)? Con che tipologia di aziende hai collaborato? Con quale tipo di prodotti?
15:  Ho collaborato con il quotidiano La Repubblica( un’intervista), con fiere del fumetto di altissimo spessore( come Etna Comics), con programmi televisivi quali: detto fatto ( Rai2) telesiculissimi ,( videoregione),sestarete, ma mai con aziende del settore videoludico, purtroppo non posso dare una risposta esaustiva a questa domanda.

16.  Che tipo di benefit ricevi a livello di prodotti o a livello di inviti? (fiere, conferenze, programmi, ecc)
16: Questa è forse la cosa di cui vado più fiero, ho partecipato ad oltre 15 fiere/eventi del fumetto come ospite, ho realizzato circa 7 conferenze inedite da me scritte, che ho portato nelle suddette fiere, sono molto fiero dei privilegi in merito, della considerazione e della possibilità che mi è stata data di esserci in posti in cui magari condividevo lo spazio con attori del calibro di Rutger Hauer ( etna comics 2015) oppure Lucy Lawless ( Palermo Comiconvention 2016) sono esperienze che ti rendono orgoglioso, perché conosci dei professionisti, delle celebrità, e tutto giova alla tua immagine e credibilità mediatica. Infine proprio di recente ho avuto l’onore di fare un piccolo video per conto della Rai, era correlato al programma Detto Fatto, insomma un’esperienza correlata al lavoro di tutor della mia ragazza ( Nerd Kitchen) all’interno di quel programma.

17.  Consideri la collaborazione con le aziende un punto di forza per la tua credibilità? È possibile che essa possa dare luogo a critiche circa la tua onestà intellettuale?
17:  Collaborare con le aziende è una cosa giusta, ogni creatore di contenuti, blogger, social star e via dicendo, ha bisogno del supporto monetario ( o di altra natura) di una azienda, spesso non viviamo di sole visualizzazioni, e acquisire maggiore credibilità con le aziende è fondamentale, ci guadagnano tutti, noi perché abbiamo i mezzi extra forniti da loro, e l’utenza perché avrà nuovi contenuti. L’importante per non perdere la propria onestà intellettuale, è sponsorizzare prodotti quantomeno attinenti, con ciò che facciamo noi, prodotti coerenti, si può benissimo fare pubblicità selettiva, ma spesso sappiate che proprio le grandi aziende, hanno interesse che se ne parli ( anche male) oppure che tu dica semplicemente che loro ti hanno supportato, anche se poi quel dato prodotto non ti è piaciuto, intanto loro te lo hanno regalato e lo devi dire. E va bene così insomma, non ci trovo niente di male, semplicemente sta a noi dare una nostra etica a ciò che sponsorizziamo